Mani
La nail-art
La nascita della nail-art fu in Asia, nell'età
del bronzo; in questo periodo ebbe inizio la decorazione delle unghie con
l'utilizzo dell'hennè (ricavata dalla riduzione in polvere di alcune foglie
essiccate).
Anche in Mesopotamia arrivò la moda di dipingersi le
unghie con delle vernici, ricavate dallo zolfo: questa usanza però era
esclusivamente maschile e serviva per distinguere le classi d'appartenenza.
In Cina anche le donne cominciarono a colorarsi le
unghie nello stesso periodo, sfruttando delle tinture vivaci ottenute dai
pigmenti dei fiori.
Per molti secoli la nail-art ebbe grande
rilievo, finchè nel Medioevo la pratica di dipingersi le unghie andò sempre più
in disuso, fino ad essere addirittura vietata in alcuni casi.
La moda riapparve nel Rinascimento, epoca
nella quale comparvero anche i primi prodotti specifici per la cura delle mani.
Negli anni venti del
ventesimo secolo, grazie all'estetista Michelle Menard, si affermò la manicure
così come la conosciamo oggi. Molto popolare era la moda della "moon
manicure", che prevedeva di lasciare una mezza lunula senza smalto alla
base dell'unghia.
Nel 1934 il dentista
Maxwell Lappò ideò le prime unghie finte, inizialmente ideate per i pazienti
che soffrivano di onicofagia; e nel 1955, un altro dentista, Fred Slack creò
una sostanza acrilica che serviva a riattaccare le unghie rotte. Negli anni settanta nacque la "french manicure", le unghie diventano squadrate e terminano con una punta dipinta di bianco.
Negli anni ottanta invece le unghie vengono spesso
dipinte con colori molto vistosi, si sviluppa il così detto “effetto neon” e la
ricostruzione con il gel e resine diviene un’abitudine diffusa.
Al partire dal terzo
millennio, le tendenze in fatto di nail-art si differenziano in maniera sempre
più ricca: le donne possono scegliere fra una vasta gamma di stili e
possibilità come la ricostruzione, i gel, gli smalti semipermanenti.
FINE